I dati dell’Osservatorio ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrii, sono chiarissimi: ogni anno sono in continuo aumento le denunce per casi di malasanità in Italia, come indicato nello Studio MedMal IX edizione.
Dai dossier dell’associazione emerge che il settore maggiormente coinvolto è quello della ortopedia, seguito dalla medicina di urgenza, dalla chirurgia generale, dalla ostetricia e ginecologia e a seguire per le altre specialità.
Il numero maggiore di sinistri, inoltre, si verifica nelle sale chirurgiche (27% del totale), mentre gli errori diagnostici si attestano circa al 19% e quelli terapeutici intorno al 10%.
Per spiegare meglio il fenomeno ed individuare la figura di riferimento a cui rivolgerti che può aiutarti a procedere correttamente per ottenere il giusto risarcimento, ho scritto questo articolo. Eccone gli argomenti principali:
Le origini della malasanità
I dati della malasanità
A chi rivolgersi per un caso di malasanità
Le origini della malasanità
L’espressione “malasanità” è una distorsione recente di un fatto che ha da sempre accompagnato la storia dell’uomo, tanto da trovarne traccia addirittura nel codice di Hammurabi.
Alcuni sono andati a rintracciare la genesi del nome nell’espressione latina mal praxis, utilizzata nel settecento dal giurista inglese Sir William Blackstone e tradotto in inglese come “medical malpractice” (med-mal) e in italiano, appunto, come malasanità (o malasalute, come alcuni preferiscono).
Ma cosa si intende nello specifico con questo termine?
In qualsiasi modo di voglia chiamare la sostanza non cambia: si tratta dei casi in cui il professionista o la struttura sanitaria, non rispettando le indicazioni delle linee guida, le regole della scienza medica o la corretta procedura tecnica provoca dei danni al paziente.
Inoltre quando si parla di malasanità difficilmente ci si riferisce ad un singolo specialista come unico responsabile: più spesso infatti l’evento negativo che ha provocato il danno è causato dalla combinazione di errori o disattenzioni attribuibili ai diversi componenti della equipe medica, che si ripartiscono in modo più o meno equo la responsabilità.
I dati della malasanità
I casi di malasanità, anche molto gravi ed eclatanti, riempiono spesso le prime pagine dei giornali e i servizi televisivi e alimentano sfiducia e diffidenza nella classe medica, tanto che i dati attestano circa al 4% la percentuale di pazienti che dopo una prestazione sanitaria sporge denuncia.
Questo significa che il sistema sanitario nazionale è compromesso?
Assolutamente no. Queste cifre indicano soltanto che quando qualcosa non va nella giusta direzione e l’effetto delle cure non è quello desiderato si procede subito alla denuncia del fatto, senza prima analizzare la situazione ed eseguire un rigoroso studio di fattibilità.
Questa leggerezza comporta un rischio enorme per tutte le parti in causa:
√ Contribuisce ad aumentare i dati statistici e, di conseguenza, ad alimentare la sfiducia dei cittadini e di chi si avvicina al mondo della sanità;
√ Ha gravi ripercussioni sui medici e sul personale sanitario, che si chiude in un atteggiamento di strenua difesa del proprio operato e che prende le distanze dal paziente (alimentandone la diffidenza);
√ Causa dispendio di risorse di tempo e denaro sia per i pazienti che intraprendono azioni legali senza fondamento, sia per le strutture sanitarie sempre più preoccupate di mettersi al sicuro.
A chi rivolgersi per un caso di malasanità?
Per questo acquista un ruolo centrale la figura del medico legale, che deve responsabilmente consigliare al meglio i pazienti che si rivolgono a lui.
Il medico legale, infatti, ha la responsabilità di agire in modo oggettivo ed imparziale e di effettuare un esame preliminare approfondito su tutta la documentazione sanitaria a disposizione.
In questo modo valuta se esitono o no i presupposti per chiedere un risarcimento danni.
Inoltre il medico legale è l’unico professionista competente a poterti dare esatte indicazioni sull’importo del risarcimento.
Come ti sentiresti se fossi rimasto vittima di un caso di malasanità e, invece di procedere nel modo corretto e ottenere il giusto risarcimento, vedessi sottostimare il danno che hai riportato e conseguentemente anche l’importo che riceverai?
Questo è un pericolo reale che corri quando non conosci la procedura a cui attenerti dopo un caso di malasanità e, proprio per questo, ti scrivo qui sotto tutti gli step da percorrere per ottenere giustizia.
- Raccogli tutta la documentazione medica. Cartelle cliniche, prescrizioni, referti delle analisi e degli esami strumentali, eventuali ricevute.
- Scegli un medico specializzato in medicina legale, esperto nella quantificazione del danno biologico e nei casi di malasanità e forniscigli tutto il materiale raccolto.
- Attendi il suo parere di fattibilità e la perizia che contiene la percentuale del danno che corrisponde ad un preciso importo economico
- Avanza la tua richiesta di risarcimento tramite un avvocato di fiducia
Come hai potuto leggere in questo articolo, per avanzare la richiesta del giusto risarcimento se si rimasto vittima di un caso di malasanità, è necessario affidarsi prima di tutto ad un medico legale specializzato, che ti sappia consigliare oggettivamente sulla strada da intraprendere.
Inoltre, se non riuscissi a trovare un accordo con la controparte e dovessi intraprendere un’azione legale, devi rivolgerti ad un avvocato competente.
Sospetti di essere rimasto vittima di malasanità? Contatta la mia segretaria per fissare un appuntamento e raccontarmi il tuo caso.
Inoltre, se non hai un legale di fiducia, sappi che collaboro con molti studi legali esperti nel settore.