240.000 euro di risarcimento per un errore chirurgico

Uomo, 47 anni all’epoca dei fatti. Ricoverato per diverticolite, i medici risolvono con la terapia farmacologica. In quell’occasione uno dei chirurghi del reparto gli consiglia tuttavia di sottoporsi a colectomia (che consiste nella resezione di un segmento intestinale) per curare definitivamente la malattia. Il paziente accetta, l’intervento si complica con la perforazione intestinale e si […]

chirurgo che opera

Uomo, 47 anni all’epoca dei fatti. Ricoverato per diverticolite, i medici risolvono con la terapia farmacologica.

In quell’occasione uno dei chirurghi del reparto gli consiglia tuttavia di sottoporsi a colectomia (che consiste nella resezione di un segmento intestinale) per curare definitivamente la malattia.

Il paziente accetta, l’intervento si complica con la perforazione intestinale e si rende necessario il confezionamento di ileostomia per la raccolta delle feci (volgarmente detta “sacchetto”).

L’ansa intestinale residua è andata successivamente incontro a stenosi (restringimento) ed ischemia, tanto che il paziente ha dovuto subire due delicati interventi chirurgici ulteriori.

In conclusione per 11 anni il paziente è stato portatore di ileostomia e ad oggi presenta ancora il problema di incontinenza.

La perizia medico legale ha dimostrato che tutto questo è stato conseguenza di un intervento (la prima colectomia) non previsto dalle linee guida mediche.

Inoltre, grazie alla perizia, ho accertato che l’intervento è stato eseguito in maniera non idonea.

Tutto questo ha permesso di ottenere un risarcimento di circa 240.000 euro dall’azienda ospedaliera responsabile e di ottenere giustizia per il danno subito.